GRUPPI DI PAROLA PER FIGLI DI GENITORI SEPARATI

Vuoi aiutare tuo figlio a vivere più serenamente la fase della separazione o del divorzio? Il Gruppo di Parola è uno spazio di condivisione e di ascolto dove tuo figlio potrà parlare delle sue emozioni e dei suoi bisogni con un gruppo di coetanei e trovare dentro di sè le risorse per affrontare questo difficile momento.

Maria Claudia La Volpe

DOTT.SSA MARIA CLAUDIA LA VOLPE

Chi Sono

COS’È UN GRUPPO DI PAROLA PER FIGLI DI GENITORI SEPARATI?
Il Gruppo di parola è uno strumento di sostegno per la famiglia che sta attraversando una separazione o un divorzio e che desidera dare al proprio figlio l’opportunità di affrontare più serenamente le trasformazioni familiari in atto.

Più precisamente il Gruppo di parola è un percorso di quattro incontri a cadenza settimanale con un gruppo di bambini figli di genitori separati o divorziati, alla presenza di un professionista esperto nella comunicazione e nella facilitazione di gruppi.

PERCHE ISCRIVERE TUO FIGLIO AD UN GRUPPO DI PAROLA?
La separazione e il divorzio sono fonte di stress per tutti i componenti del nucleo familiare, e particolarmente per i figli che a volte si sentono non visti, non ascoltati o non informati in merito alla futura organizzazione familiare, oppure non trovano il coraggio di esprimere le loro emozioni e i loro bisogni, finendo per isolarsi e crearsi delle fantasie distorte che aggravano ulteriormente il loro disagio.

Le ricerche sul divorzio hanno dimostrato che non sempre il divorzio rappresenta un danno per i figli. Gli effetti più dannosi, infatti, sono legati soprattutto alla durata e all’intensità del conflitto tra i genitori; ciò nonostante il divorzio produce tutta una serie di cambiamenti che richiedono ai figli una notevole capacità di adattamento e spesso suscitano in loro un sentimento di tristezza, impotenza e preoccupazione.

A volte la fatica e il disagio sono evidenti, mentre in altri casi i figli mostrano un adattamento apparente che nasconde, nel tempo, una paura e una difficoltà a impegnarsi in campo affettivo e lavorativo (sleeper effect).  

Il Gruppo di parola può aiutare tuo figlio ad affrontare la separazione con maggiore consapevolezza e serenità in quanto "parlare in gruppo", in un ambiente accogliente e rassicurante, alla presenza di un adulto esperto nell'ascolto empatico, permette ai bambini di condividere con i propri simili la fatica del cambiamento, di dar voce ai loro sentimenti, di fare domande e sfatare paure legate alla separazione e al divorzio, alleggerendo la mente e il cuore dal peso dei dubbi e delle paure che li affliggono.
Il Gruppo, inoltre, stimola e favorisce la comunicazione tra genitori e figli e la libera espressione dei rispettivi sentimenti e bisogni; rende i genitori più consapevoli delle proprie competenze e responsabilità e aiuta tutti i componenti della famiglia a trovare risorse e strategie per affrontare e superare il delicato momento della separazione.

Il Gruppo di parola, quindi, è uno strumento che si prende cura dei legami familiari e promuove il benessere di tutta la famiglia.

COM’È STRUTTURATO UN GRUPPO DI PAROLA?
Il Gruppo di Parola è costituito da 6/8 bambini, generalmente tra i 6 e i 12 anni, i cui genitori sono separati (legalmente o solo di fatto) o divorziati. E’ possibile organizzare anche Gruppi di parola con adolescenti di 13-16 anni, modulando attività e strumenti in funzione della loro età e del loro diverso modo di comunicare e di stare insieme.

Il Gruppo di parola prevede un incontro preliminare con i genitori per spiegare le finalità e la metodologia del lavoro che verrà svolto con i loro figli, cui seguono quattro incontri di due ore a cadenza settimanale solo con i bambini. Nella seconda ora dell’ultimo incontro è richiesta la partecipazione di tutti i genitori per assistere alla lettura di una lettera scritta dal gruppo dei bambini in forma congiunta e anonima.

All’interno del gruppo vige la regola della riservatezza che impedisce al conduttore di divulgare a terzi ciò che viene detto e agito all’interno del gruppo, in modo da creare un clima di fiducia e rassicurazione che facilita i bambini nella libera espressione di pensieri, emozioni e sentimenti.

Durante il percorso il conduttore organizza una serie di attività, basate prevalentemente sull’uso della parola e delle immagini, per aiutare i bambini a parlare dell’evento “separazione” e a trovare risorse e strategie per adattarsi più facilmente alla nuova realtà familiare.

Al termine del percorso è offerta la possibilità alle singole coppie di genitori di fare un ulteriore incontro con il conduttore per riflettere insieme sull’esperienza vissuta dal proprio figlio.

Per l'iscrizione è necessario il consenso scritto di entrambi i genitori.
 
QUANTO COSTA?
L’intero percorso ha un costo di 200 euro. Nel caso in cui vi partecipi una coppia di fratelli, il costo è di 150 euro a figlio.
Talvolta è possibile usufruire di sovvenzioni da parte di enti pubblici o privati. 
 
QUANDO È CONSIGLIATO PARTECIPARE AD UN GRUPPO DI PAROLA?
La partecipazione al Gruppo di Parola è consigliata quando la separazione o il divorzio dei genitori è avvenuto in un arco di tempo che varia da uno a cinque anni prima.
Altre situazioni possono essere valutate dal conduttore nell’ottica di tutelare il benessere del bambino e preservare l’omogeneità del gruppo.

IN CHE MODO IL GRUPPO DI PAROLA PUÒ AIUTARE TUO FIGLIO DURANTE LA SEPARAZIONE E IL DIVORZIO?
Il Gruppo di parola unisce due risorse importanti: il gruppo e la parola.
Il Gruppo di coetanei è uno strumento di sostegno preferibile ad una psicoterapia individuale per vari motivi: innanzitutto perché protegge il bambino dalla soggezione dell’adulto e da un’osservazione diretta del suo mondo interiore; in secondo luogo il patto di riservatezza proposto dal conduttore del gruppo all’inizio del percorso consente ai bambini di parlare più liberamente e con minore angoscia; infine il gruppo di coetanei dà sicurezza, normalizza, favorisce la condivisione e l’osservazione di punti di vista diversi, crea fiducia reciproca e permette di sperimentare una forma di appartenenza tra i membri del gruppo che contribuisce a rafforzare la fiducia del bambino nei futuri legami proprio nel momento in cui le relazioni familiari stanno subendo un grosso trauma. 

La parola è un'altra risorsa importante perché permette al bambino di dare un nome alle sue emozioni, di definirle, condividerle, elaborarle; di fare domande e ricevere informazioni, di fare chiarezza e capire, di trovare un senso, di accettare, di ascoltare ed essere ascoltati, di essere visti e riconosciuti nella fatica del cambiamento.

Queste due risorse sono valorizzate dalla competenza del conduttore del Gruppo di Parola che ha la funzione di facilitare la creazione del gruppo, promuovere la libera espressione di pensieri, emozioni e domande, garantire uno spazio di contenimento e un clima rassicurante, promuovere il dialogo e stimolare le risorse e le competenze dei bambini e dei loro genitori.

EFFETTI POSITIVI SUI FIGLI DI GENITORI SEPARATI
Le ricerche effettuate sui Gruppi di parola organizzati nell’arco di più di vent’anni da Lorraine Filion a Montreal, e nell’ultimo decennio in Italia a cura del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla famiglia, del Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia dell’Università Cattolica di Milano e dell’Osservatorio sui Gruppi di parola diretto dalla Prof.ssa Costanza Marzotto, hanno rilevato che la partecipazione ai Gruppi di parola, pur non essendo un intervento terapeutico, ha effetti terapeutici e benefici per chi vi partecipa perchè:
- Aumenta l’autostima dei figli e la loro competenza nelle relazioni familiari ed extrafamiliari;
- Crea un senso di appartenenza al gruppo e rilancia la fiducia nei legami;
- Crea una comprensione nuova, una coscienza di sé diversa e più attiva, un arricchimento reciproco;
- I figli si aprono alle relazioni extrafamiliari e sociali dimostrando una maggiore competenza relazionale;
- Consente ai figli di nominare i sentimenti, anche quelli più inconfessabili, di nominare le difficoltà, il dolore, le paure, la fatica, i desideri e le fantasie di riconciliazione;
- Aiuta a sentirsi meno soli perché ci sono altri simili a sé;
- Permette di ascoltare ed essere ascoltati, di avere uno spazio e un tempo protetti e sicuri per potersi esprimere liberamente;
- Aiuta i figli a trovare il senso di cosa è accaduto, a farsene una ragione, ad elaborare il lutto della perdita dell’unità genitoriale, a fare chiarezza, ad avere informazioni, a non sentirsi in colpa o responsabili della separazione;
- Permette di ricostruire la storia della separazione, di vedere il prima ma anche il dopo (la fase iniziale tragica e la fase successiva più serena), il futuro, a contestualizzare il conflitto anziché vederlo come qualcosa di permanente e immutabile;
- Dà maggiore consapevolezza dei propri bisogni, sentimenti e desideri;
- Aiuta a trovare risorse, soluzioni possibili, a condividere, normalizzare, accettare, a sentirsi meno soli e non diversi dagli altri;
- Aiuta a rispecchiarsi nelle parole e nelle esperienze di altri bambini, scoprendo nuove risorse dentro di sé e all’interno del corpo familiare e sociale;
- Favorisce il passaggio dalla fantasia (spesso catastrofica) alla realtà;
- Riapre la comunicazione tra genitori e figli e con i coetanei;
- Rende i genitori più consapevoli e responsabili del loro ruolo genitoriale e più attenti ai bisogni dei figli;
- Favorisce l’accesso dei figli ad entrambi i genitori e alle loro stirpi;
- Dà benessere.

LA MIA FORMAZIONE
Mi sono formata come Counselor Professionista presso l’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP) e sono iscritta al Registro Italiano dei Counselor di AssoCounseling al n. A0298 (www.assocounseling.it).
Ho conseguito il diploma di Mediatore Familiare sistemico presso l’Istituto di Terapia Familiare di Firenze (ITFF) e sono iscritta all’Associazione Italiana Mediatori Familiari (A.I.Me.F) al n. 2117.
Mi sono diplomata in Advanced Studies (DAS) in Mediazione Familiare presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI).
Ho conseguito l’abilitazione alla conduzione di Gruppi di parola per figli di genitori separati presso il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano.

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PER MAGGIORI INFORMAZIONI, CONTATTAMI
Dott.ssa Maria Claudia La Volpe
Via A. Novelli 21, 50135 - Firenze
Tel. 338.7668376
Email: mclavolpe@gmail.com
www.relazionipiuefficaci.it
 
VUOI SAPERNE DI PIÙ?
Anche se i Gruppi di parola sono nati come strumento di prevenzione e di sostegno per i figli di genitori separati o divorziati, è possibile utilizzare questa risorsa anche per aiutare i bambini ad affrontare altri eventi dolorosi come la morte di un genitore o l’allontanamento temporaneo dalla casa familiare.
La morte è una separazione irreversibile da un genitore e crea sofferenza, solitudine, rabbia, senso di colpa, fatica e invidia verso i coetanei che hanno ancora i genitori.
Spesso l’adulto non parla volentieri con i bambini della morte dell’altro genitore perché pensa che il silenzio sia più protettivo oppure perché non riesce a trovare le parole adatte o teme di aggiungere il proprio dolore a quello del figlio.
In realtà io credo che sia la parola, e non il silenzio, il fattore protettivo della sofferenza (“La comunicazione dà vita a chi sopravvive”, F. Dolto).
Il bambino ha bisogno di parlare, di trovare un senso, di capire, di condividere, di essere ascoltato, di non sentirsi solo, di esprimere le sue paure e perfino le sue fantasie di reversibilità, senza paura di essere giudicato o di far soffrire l’altro genitore.
La partecipazione al Gruppo di parola è una risorsa importante perché permette al bambino di parlare e di essere ascoltato, di condividere la sua sofferenza con altri coetanei, di sentirsi meno solo, di riattivare il dialogo con il genitore ancora in vita e di mantenere la comunicazione con il genitore assente, sempre presente nella sua mente.
Anche nel caso dei figli in affido, l’allontanamento dalla famiglia di origine e la necessità per il bambino di adattarsi per un periodo di tempo anche lungo ad un’altra famiglia che vive in un’altra casa, con altri adulti e coetanei di riferimento, è un evento traumatico e faticoso, che vede il bambino impegnato nella ricerca della sua identità e della sua collocazione all’interno della nuova geografia familiare.
La doppia appartenenza - alla famiglia d’origine e alla famiglia affidataria - è per il bambino un dilemma perché lo pone di fronte ad un conflitto di lealtà e a delle scelte funzionali ad assumere la propria identità (C. Marzotto, Gruppi di parola per la cura dei legami, 2015).
Il Gruppo di parola permette ai figli in affido di avere un luogo sicuro dove poter condividere dubbi, domande, emozioni e difficoltà, e sentirsi parte di un gruppo di bambini accomunati dalla stessa vicenda e dalla stessa fatica.

Dicono di me

Iscrivendo tuo figlio al Gruppo di Parola per figli di genitori separati gli dai l'opportunità di condividere l'esperienza della separazione con un gruppo di coetanei, in un ambiente accogliente e rassicurante che lo aiuterà a ritrovare la serenità e ad avere fiducia nei legami.

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